- Giugno 08, 2011
Test Intolleranze alimentari
“ che l’alimento sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo alimento “ ( Ippocrate )
Gli eventi organici che avvengono in seguito all’ingestione di cibi vengono generalmente definite come reazioni avverse agli alimenti e comprendono tutti quegli effetti indesiderati determinati dall’assunzione di cibi, di additivi o di contaminanti.
Esse originano a livello intestinale, avendo come presupposto un’irritazione della mucosa di tale distretto, ma non provocano produzione di anticorpi e raramente producono istamina. Possono però innescare manifestazioni Allergiche quali le Allergie ai pollini, agli acari od al contatto di tessuti, metalli , ecc.
Molto spesso si riscontrano delle situazioni allergiche di modesta entità che però, a causa della concomitante presenza di Intolleranze Alimentari, producono manifestazioni importanti, soprattutto respiratorie: per esempio una persona può soffrire di asma allergica “ da graminacee” senza sapere che in realtà è intollerante ad un certo alimento, magari al pomodoro o al frumento, che gli stimola la sensibilità allergica.Le Intolleranze Alimentari si manifestano di solito con una sintomatologia generale più o meno sfumata (stanchezza, cefalea, gonfiori addominali postpandriali, infezioni ricorrenti, dolori articolari, ecc) o con modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, dermatiti ecc); spesso sono correlate a disordini del Peso Corporeo, sia in eccesso che in difetto.
Esse sono riconducibili all’accumulo nel tempo delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la “ dose soglia “.
A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa “ improvvisamente” diventare intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente anche più volte (es. frumento, olio di oliva, latticini ecc).
Queste reazioni non sono sempre immediate, ma si possono manifestare da 1 a 72 ore dopo l’assunzione del cibo in questione. Per ottenere un miglioramento dei sintomi, è necessario astenersi rigorosamente per almeno 2-3 mesi dall’assunzione del cibo incriminato, anche nelle sue forme nascoste e anche dall’assunzione di cibi che possono generare reazioni crociate.
Se l’allergia rappresenta un fenomeno così acuto da poter essere identificato quasi a occhio nudo (basti pensare, per esempio, a un raffreddore da fieno primaverile o a un’orticaria da fragole), la reazione di intolleranza viene più facilmente trascurata perché somiglia, per certi aspetti, a un lento avvelenamento.
Organi e Sistemi Interessati
- Cefalee, emicranie, nevralgie
- Allergie, asma, rinite, eczemi
- Dermatiti, orticaria, psoriasi, acne
- Sovrappeso, obesità, cellulite
- Coliti, colon irritabile, meteorismo, costipazione, diarrea
- Dismetabolismi, diabete
- Ipotiroidismo, ipertiroidismo
- Micosi, candida
- Artriti, artrosi
- Aritmie cardiache, palpitazioni, ipertensione
- Disturbi del comportamento, dell’attenzione
- Astenia cronica, depressione, labilità d’umore
- Vertigini insonnia, agitazione notturna
Uno dei cambiamenti che assumono maggiore importanza è rappresentato dalla minore incidenza della frequenza dell’allattamento al seno materno: sostituire il latte materno con altro latte di origine animale o vegetale, proprio perché nei primi mesi di vita l’apparato gastroenterico del neonato non ha ancora raggiunto la sua piena maturità funzionale, può creare le premesse per una sensibilizzazione nei confronti di antigeni alimentari.
Inoltre l’uso indiscriminato di insetticidi, fitofarmaci impiegati nella coltivazione di prodotti alimentari, spesso provoca reazioni organiche spiacevoli.
Come si scoprono le Intolleranze Alimentari
Le Intolleranza Alimentare non essendo un’allergia in quanto non IgE mediate, seguono meccanismi biochimici diversi da quelli delle allergie, per cui sfuggono agli esami standard, quindi analisi come Prick test, Rast ecc non sono adatti a scoprire questo tipo di ipersensibilità. Esistono nuove analisi chimiche che permettono di fare chiarezza sui meccanismi che sono alla base delle reazioni avverse ai cibi:
Test Citotossico
Si tratta di un test di estremo interesse: viene effettuato prelevando il sangue del paziente e mettendolo a confronto con una serie di sostanze alimentari e, dopo un periodo d’incubazione si valuta al microscopio il livello di rigonfiamento dei granulociti( un tipo di globuli bianchi ) e di altre cellule del sangue.
Test di Valutazione delle IgG
Si effettua attraverso un prelievo di sangue, e parte dal presupposto che la reattività alimentare sia dovuta agli anticorpi IgG.
Il Metodo Kinesiologico testa la diminuzione della forza in modo manuale, prendendo in esame la muscolatura della mano oppure delle braccia e/o delle gambe.
Il test Dria utilizza lo stesso principio, ma le rilevazioni sono fatte tramite un sistema computerizzato.
Di altra impostazione concettuale sono i test elettrici come L’EAV ( elettro Agopuntura di Voll) ed il Vega Test. Con appositi apparecchi può essere misurata, una microcorrente elettrica che attraversa la persona, ed all’uscita permette di derivare informazione su effetti che producono piccole quantità di alimenti interposti tra la persona e l’apparecchio.
Il sospetto di Intolleranza Alimentare va posto quando un disturbo, anziché comparire in modo passeggero o saltuario, inizia a presentarsi sempre più frequentemente fino ad arrivare ad interferire con la vita “ normale “ della persona.
Guarire dalle Intolleranze Alimentari non è difficile, una volta individuati con precisione i cibi responsabili del fenomeno, è sufficiente eliminarli completamente dall’alimentazione quotidiana per poter poi reintrodurre l’alimento responsabile e, se l’organismo è completamente disintossicato e non riconoscerà più quegli alimenti come estranei e dannosi, li accetterà senza problemi.