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Autismo e Nutrizione

L’autismo mostra un’incidenza crescente nel corso degli anni e nel marzo 2016 è stato stimato che 1 bambino su 68 presenta sintomi dello spettro autistico (ASD).  Addirittura negli USA i dati riportano che 1 bambino su 59 ha attualmente autismo, un aumento del 15% rispetto alle stime precedenti del 2014. Man mano che i casi di autismo aumentano gli effetti sulle famiglie, scuole e comunità non possono che risentirne.

In questo campo la ricerca continua a indicare che è particolarmente rilevante la connessione tra il cervello e l’intestino. Ciò che accade nel cervello e nel comportamento è un effetto degli altri processi biochimici del corpo.

L’autismo dovrebbe essere trattato come un disturbo sistemico che colpisce il cervello.

Alla Harvard Medical School hanno dimostrato che gli squilibri a carico della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti, le disfunzioni immunitarie ed i problemi di disintossicazione svolgono un ruolo centrale nel determinare i cambiamenti comportamentali e dell’umore associati all’autismo.

In questo articolo evidenziamo i punti chiave di cui bisogna tenere sempre conto nei disturbi ricondubili allo spettro autistico.

Individualità biochimica

Siamo tutti biochimicamente unici. Ciò significa che se prendiamo 100 bambini con autismo, ognuno ha una genetica unica ed i fattori scatenanti saranno necessariamente diversi. Pertanto, le terapie devono essere adattate alle loro predisposizioni biochimiche e genetiche. Ad esempio, alcuni dei bambini con autismo sono geneticamente incapaci di produrre sufficiente glutatione, che è il principale antiossidante del corpo e il principale protagonista dei processi detossificanti per tenere a bada l’accumulo di metalli e dei pesticidi. Un’altra funzione biochimica chiave che può essere compromessa nei bambini autistici è chiamata metilazione, che ci aiuta a liberarci delle tossine e anche a produrre sostanze chimiche cerebrali specifiche come i neurotrasmettitori.

Tossine e tossicità

L’incapacità di disintossicare ed eliminare i sottoprodotti del nostro metabolismo o le sostanze tossiche a cui siamo esposti tramite l’aria, il contatto o i cibi che mangiamo possono influenzare questi bambini predisposti in modo maggiore rispetto agli altri. Più studi mostrano, infatti, un aumento dei livelli organici di metalli pesanti, soprattutto mercurio, piombo e arsenico. Queste neurotossine diventano ancora più dannose quando il corpo è impoverito di nutrienti e delle molecole chiave della detossificazione dell’organismo. Perché non contano solo i danni da tossicità, ma anche la loro combinazione a carenze nutrizionali e predisposizioni genetiche a portare agli squilibri biochimici che vediamo nello spettro autistico.

Carenze nutrizionali

I nostri test di laboratorio riscontrano spesso varie carenze nutrizionali, che possono coinvolgere i minerali, le vitamine, gli acidi grassi o specifici profili aminoacidici. La mancanza di questi nutrienti necessari impedisce di produrre l’energia necessaria nei mitocondri, che sono gli organelli cellulari deputati alla produzione di energia chimica.  Frequentemente vediamo nei bambini con spettro autistico plurime carenze nutrizionali a causa di un’assunzione inadeguata, di uno scarso assorbimento intestinale o di una variazione genetica che aumenta le loro esigenze individuali.

Allergie e intolleranze alimentari

Spesso, questi bambini hanno allergie e intolleranze alimentari misurabili, come alti livelli di anticorpi contro glutine, latticini, uova, lievito, soia e molti altri alimenti. Il consumo di cibi sensibilizzanti porta ad una risposta infiammatoria intestinale e ad una maggiore permeabilità intestinale, che può diventare sistemica influenzando così il sistema nervoso. Non a caso l’intestino di questi bambini mostra generalmente alti livelli di marcatori infiammatori.

Batteri intestinali alterati

Si assiste spesso alla crescita eccessiva di batteri e/o funghi nell’intestino insieme ad una carenza delle specie batteriche “amiche”. In merito analisi e test specifici possono rivelare una proliferazione incontrollata di microrganismi come per esempio a livello dell’intestino tenue.

Stato infiammatorio e stress ossidativo

Nei bambini con spettro autistico sono presenti alti livelli di stress ossidativo sulla base del dosaggio dei radicali liberi, il che indica la presenza di danni cellulari (es. neuroni) e tissutali.

l’autismo come un disordine funzionale sistemico, dovrebbe essere affrontato secondo molteplici linee terapeutiche iniziando dall’identificazione degli squilibri metabolici sopra descritti ed i fattori di rischio individuali. Valutando i seguenti passaggi:

  • Fornire all’organismo tutti i nutrienti necessari al fine di aiutare i processi biochimici a funzionare al meglio supportando la funzionalità mitocondriale ed i processi di metilazione cellulari;
  • Ottimizzazione del benessere e della funzionalità intestinale. Numerosi studi hanno dimostrato che esiste una correlazione tra autismo e sintomi gastrointestinali. Molti bambini dello spettro autistico presentano sintomi di gonfiore, diarrea, costipazione e dolore addominale. L’analisi del microbiota intestinale rappresenta un test utile per la valutazione della salute intestinale e per riportare un beneficio equilibrio a livello microbico;
  • A partire dalla valutazione dell’accumulo tossinico (es. pesticidi, metalli pesanti) è possibile supportare il sistema naturale di detossificazione dell’organismo.

Come tutti noi, i bambini con problemi comportamentali, l’ADHD o l’autismo sono unici. Pertanto, è importante identificare i loro percorso specifico per la guarigione. I bambini trattati con un approccio  funzionale integrato spesso hanno recuperi notevoli se affrontato con amore e dedizione.

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