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L’intestino e la pelle, per quanto distanti ci possano apparire, hanno molti punti in comune ed un filo sottile li unisce. Scopriamo di che cosa si tratta partendo dall’intestino.

Nel corpo umano risiedono circa 10-100 trilioni (1012) di microrganismi, che costituiscono il cosiddetto microbiota umano. La regione più numerosa e diversificata è certamente il nostro tratto gastrointestinale, in particolare il colon, dove è generalmente conosciuta con il termine informale di flora intestinale. Gli ultimi decenni di studi hanno ormai chiarito che questi microrganismi ed il loro ospite (cioè noi!) instaurano una relazione di simbiosi, che è stata importante nell’evoluzione della nostra specie e che tuttora è fondamentale per la nostra salute. Perché un buon funzionamento dell’organismo dipende strettamente dalle interazioni con questi piccolissimi microrganismi.

Al giorno d’oggi il consumo di alimenti industriali, l’abuso di antibiotici ed uno stile di vita scorretto sono alcuni dei fattori responsabili delle alterazioni del microbiota intestinale, il quale non riesce più a svolgere appieno tutte le sue funzioni benefiche per l’organismo. Basti pensare che la flora intestinale è di cruciale importanza per lo sviluppo, la maturazione e la normale funzionalità del sistema immunitario. Ciò è supportato dalle evidenze che mostrano un maggior rischio di allergie e di autoimmunità qualora il microbiota divenga alterato, come nel caso della disbiosi intestinale. Ma non finisce qui.

Una flora intestinale equilibrata e diversificata non contribuisce solamente al benessere intestinale, come spesso si crede, bensì può produrre benefici effetti persino a livello sistemico prevenendo lo sviluppo o la progressione delle malattie. Uno dei punti di collegamento con l’intestino è sicuramente la cute.

Ci sono molte somiglianze tra la pelle e l’intestino. Innanzitutto rappresentano entrambi sia una barriera che una connessione tra l’ambiente interno e quello esterno. Secondo sono anche molto estesi e colonizzati da miliardi di microrganismi. Terzo il sistema immunitario a livello cutaneo è molto simile a quello disposto sotto le pareti del tratto intestinale ed il loro funzionamento è fortemente collegato ai batteri, funghi e virus presenti. Non bisogna dimenticare che la pelle è quotidianamente esposta ad una moltitudine di agenti fisici, chimici e biologici che possono alterare il delicato equilibrio della flora residente, favorendo sia le infezioni opportunistiche che alcuni disturbi clinici, tra cui la dermatite atopica e la psoriasi.

I collegamenti tra l’intestino e la pelle sono stati approfonditi maggiormente negli ultimi decenni, ma le prime evidenze risalgono fin dagli studi dei ricercatori Stokes e Pillsbury negli anni’30. Per esempio è stato dimostrato che un’eccessiva proliferazione batterica nell’intestino tenue è molto più frequente nei pazienti con rosacea, che tra l’altro tendono a migliorare dopo il ripristino di una flora corretta. Inoltre le malattie infiammatorie croniche, come la colite ulcerosa ed il morbo di Crohn, presentano nel 15% dei casi anche manifestazioni cutanee, tra cui lo sviluppo di eritemi, oltre ad essere associate ad altri disturbi su base infiammatoria come la psoriasi. Si aggiunga che la disbiosi è in grado di compromettere l’integrità delle pareti intestinali lasciando le porte aperte alla circolazione sanguigna di derivati alimentari, molecole microbiche, fattori pro-infiammatori e/o potenzialmente tossici, che possono raggiungere successivamente il tessuto cutaneo. Ciò sembra rivestire una particolare importanza nei disturbi della pelle come l’acne, che potrebbe essere il risultato finale di un disequilibrio microbico e di una condizione di permeabilità intestinale. Infine la correzione terapeutica del microbiota ha dimostrato di essere utile per la prevenzione ed il trattamento della dermatite atopica e degli eczemi cutanei, non solo nei bambini.

I meccanismi ipotizzati alla base di questi collegamenti si soffermano sugli effetti modulatori della flora intestinale nei confronti del sistema immunitario attraverso il coinvolgimento dei globuli bianchi e delle loro molecole (citochine). In breve si assiste probabilmente ad una continuità immunitaria tra i due sistemi, che media i complessi processi di attivazione e regolazione dell’infiammazione cutanea.

Possiamo concludere affermando che per prendersi cura della pelle è necessario avere un occhio di riguardo anche per la salute del nostro intestino.

Bibliografia essenziale:

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Anna De Mariani

Lo Studio di terapie complementari della dott.ssa Anna De Mariani biologa indirizzo biomedico specialista in Biochimica Clinica, ha lo scopo di accompagnare la Persona ad uno stato di salute globale basato sia sull’aspetto fisico-metabolico che psichico attraverso le più svariate conoscenze che vanno dalla biochimica alla medicina ortomolecolare, dalla biologia clinica alla medicina naturale alla nutrigenetica ed epigenetica con l’ausilio delle tecnologie biomediche con l’obiettivo di raggiungere uno stato di salute ottimale.