Incominciare una nuova giornata con il piede giusto non è sempre facile, soprattutto quando il mal di testa mattutino toglie il sorriso dalle labbra e rende ogni cosa più difficile. Se è vero che in ogni situazione dobbiamo sempre usare la “testa”, è altrettanto vero che quando fa male si fa sentire eccome. I mal di testa, detti anche cefalee, sono un gruppo di disturbi e malattie neurologiche di natura infiammatoria. Si possono suddividere in cefalee secondarie quando sono conseguenti ad una malattia pregressa (es. traumi, lesioni, malattie vascolari, infezioni), oppure primarie quando la causa non è ben definita, come la cefalea di tipo tensivo, a grappolo o l’emicrania. E’ ben nota, invece, la loro diffusione nella popolazione e le stime mostrano che circa il 50% degli italiani soffre di cefalea acuta, il 4% di cefalea cronica ed il 12% di emicrania. Quest’ultima è caratterizzata da un dolore pulsante e spesso monolaterale, che può essere accompagnato da nausea, vomito, sensibilità ai suoni oppure alle luci. L’emicrania colpisce maggiormente il sesso femminile (80%), con un’insorgenza compresa soprattutto tra i 20 ed i 50 anni di età e rappresenta una vera e propria patologia debilitante sia a livello individuale che sociale, a causa degli effetti negativi sulle relazioni sociali e sulla produttività lavorativa. I fattori principali coinvolti negli attacchi di emicrania sono:
- Condizioni ambientali: vento, umidità e sbalzi di temperatura
- Stress psicofisico
- Disturbi e carenza di sonno
- Alcuni alimenti e bevande
- Salto dei pasti
- Mestruazioni
- Attività fisica
- Alcool
- Alcuni farmaci
Prendersi cura delle persone malate di cefalea richiede di affrontare in modo integrato tutte le cause di infiammazione, che stanno alla base della malattia. Il disagio e lo stress psicologici possono esacerbare il dolore e non è infrequente trovare un’associazione tra la cefalea e disturbi del tono dell’umore, quali la depressione e l’ansia. Questi collegamenti poggiano probabilmente sull’incremento dello stato infiammatorio, che sottende sia i disturbi psicologici che quelli neurologici. Il supporto psicologico in questi casi riveste una spiccata utilità ed efficacia clinica mediante le tecniche di rilassamento, gestione dello stress e delle componenti psicoaffettive, meditazione o la psicoterapia. Un’altra disciplina terapeutica raccomandata per il trattamento della cefalea è sicuramente l’agopuntura. Questa metodica appartenente all’antica medicina tradizionale cinese ha dimostrato di essere efficace nella riduzione del dolore attraverso i suoi effetti benefici a carico del sistema immunitario, ormonale, vascolare e nervoso.
L’osservazione di una maggiore incidenza di mal di testa nei soggetti che soffrono di disturbi e malattie gastrointestinali supporta le evidenze scientifiche sul collegamento tra il cervello e l’intestino. Questi “due cervelli”, infatti, sono connessi l’un l’altro attraverso circuiti complessi e bidirezionali. L’introduzione di alcuni cibi specifici può scatenare attacchi di emicrania in presenza di disordini intestinali (coliti infantili, sensibilità al glutine, celiachia, sindrome dell’intestino irritabile e malattie infiammatorie), così come probabilmente una profonda alterazione del microbiota intestinale, che è la comunità di microrganismi residenti nel tratto gastrointestinale. La disbiosi e le malattie intestinali, infatti, aumentano la permeabilità della barriera intestinale aprendo di fatto le porte agli effetti negativi su tutto l’organismo.
Bibliografia essenziale:
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- Baccetti S., Di Stefano M. (a cura di) (2015), Agopuntura e medicina tradizionale cinese nel Servizio Sanitario Regionale Toscano: linee di indirizzo per le Aziende Sanitarie